STRUMENTAZIONI
Lo strumento per Gel Permeation Chromatography (GPC) con MDS (MultiDetector Suite) serie 1260 Infinity II dell’Agilent è l’unico in commercio che possa soddisfare le nostre esigenze di ricerca nell’ambito dei materiali innovativi a matrice polimerica. Il sistema riesce a portare nei nostri laboratori le più avanzate tecniche GPC/SEC e l'approccio a tripla rivelazione aumenta enormemente la qualità delle informazioni degli esperimenti e agevola la determinazione di ulteriori proprietà dei polimeri che non potrebbero essere determinate tramite le tecniche di rivelazione convenzionali basate sulla concentrazione. La strumentazione presenta delle caratteristiche riunite tutte insieme nello stesso strumento e per questo è l’unico che permette di determinare il peso molecolare esatto di macromolecole (polimeri e proteine) senza aver bisogno di standard chimicamente analoghi ai campioni da analizzare e difficile da avere anche da un punto di vista economico.
Il sistema GPC/SEC multirivelatore Agilent 1260 Infinity, dotato di rivelatori light scattering, viscosimetrici e a indice di rifrazione, porta nel tuo laboratorio le più avanzate tecniche GPC/SEC. L'approccio a tripla rivelazione aumenta enormemente la qualità delle informazioni degli esperimenti e agevola la determinazione di ulteriori proprietà dei polimeri che non potrebbero essere determinate tramite le tecniche di rivelazione convenzionali basate sulla concentrazione. Molto interessante il software Agilent GPC/SEC può eseguire tutti i calcoli relativi al peso molecolare e alle ramificazioni, necessari per la determinazione delle dimensioni e della forma del polimero di interesse. Per un rapido accesso a tutti i dati sperimentali, il software memorizza in un unico file tutti i risultati, dai calcoli convenzionali ottenuti tramite calibrazione della colonna ai calcoli avanzati di light scattering a doppio angolo. Tutti i tracciati possono essere facilmente sovrapposti e organizzati in modo da ottenere report chiari e di facile lettura.
L’indagine radiografica su opere d’arte è una tecnica comunemente impiegata e che spesso risulta 0indispensabile per la loro conoscenza e per la loro conservazione.
L’alto potere penetrante dei raggi X permette loro di attraversare la materia selettivamente, con un assorbimento che risulta maggiore all’aumentare del numero atomico dell’elemento chimico presente. Ciò consente di ottenere un’immagine in trasparenza dovuta alla diversa radiopacità dei materiali che costituiscono l’opera, ovvero in base alla loro differente capacità di assorbire radiazioni.
E’ una tecnica di indagine che viene utilizzata nei beni culturali per analizzare nei dipinti per esempio il supporto, lo strato preparatorio, gli strati pittorici, le cadute di colore, gli interventi di restauro ed eventuali dipinti sottostanti, per i manufatti lignei, la loro struttura interna, come l’assemblaggio delle diverse parti e la capenteria.
Lo strumento acquistato è un radiografo digitale Konica Minolta Regius Sigma 2 dotato di tubo radiogeno Toshiba D-0813 nel quale l’immagine è acquisita in forma numerica che viene poi elaborata e trasformata in un file immagine.
Al posto delle tradizionali lastre, vengono usati appositi châssis di vari formati contenenti degli schermi scintillatori, sensibili ai raggi X. I sali degli schermi scintillatori consentono di mantenere la memoria latente dell’immagine radiografica che è successivamente digitalizzata, mediante lo scanner a laser, ed elaborata al computer, ottenendo risultati migliori rispetto a quelli tradizionali, soprattutto per quanto riguarda la dinamica dell’immagine.
I vantaggi della radiografia digitale sono molteplici in quanto è possibile “salvare” un’immagine a differenti valori in sovra o sottoesposizione e pertanto di ottenere informazioni su oggetti con elevate differenze di radiopacità, tramite una sola radiografia. Un ulteriore vantaggio è costituito dall'eliminazione delle pellicole e dei relativi trattamenti di sviluppo. Le immagini digitali ottenute presentano una risoluzione molto elevata con un dettaglio che raggiunge i 25 μm. Un software dedicato consente il trattamento delle immagini con risultati qualitativi e quantitativi di notevole interesse. Resta il problema dell'acquisizione radiografica di opere di grande formato che può essere ottenuto solo tramite mosaicatura delle singole riprese il cui formato massimo è di 35 x 43 cm.
La radiografia digitale rappresenta comunque un notevole progresso per questo tipo di indagini ed in particolare un strumento portatile come quello acquistato permetterà di acquisire in situ utilissime informazioni e consentendo un risparmio economico non movimentando le opere, evitando peraltro i rischi del loro trasporto. La possibilità inoltre di archiviare, elaborare e manipolare le immagini elettroniche di migliore qualità, farà si che l’uso delle tecniche radiografiche digitali diventino uno strumento sempre più efficace e prezioso nel campo dei beni culturali.
ASAP 2020 PLUS – PHYSISORPTION
ASAP 2020 Plus integra una varietà di tecniche di adsorbimento di gas in un unico e potente strumento
da banco. Lo strumento è in grado analizzare polveri e materiali di diversa natura fornendo dati di area
superficiale specifica, porosità e assorbimento di gas. Di seguito sono indicate alcune delle principali
misure realizzabili su materiali di diversa natura
Isoterma di adsorbimento e desorbimento;
Area superficiale BET;
Area superficiale di Langmuir;
t-Plot;
Metodo Alpha-S;
Adsorbimento e desorbimento BJH;
Adsorbimento e desorbimento Dollimore-Heal;
Temkin e Freundlich;
Horvath-Kawazoe;
Metodo MP;
Misura dei pori ed energia superficiale DFT;
Dubinin-Radushkevich;
Dubinin-Astakhov.
STA 6000 Simultaneous Thermal Analyzer
Lo strumento STA 6000 consente misurazioni e analisi simultanee della variazione di peso e del
flusso di calore. Combinando l'analisi termica differenziale (DTA) con l’analisi termogravimetria
(TG). Particolarmente utile per la determinazione della stabilità termica dei materiali. Di seguito
sono indicate le principali applicazioni:
Determinazione della temperatura di decomposizione;
Misura della volatilità di liquidi;
Determinazione del contenuto di additivi nei polimeri;
Studi di infiammabilità;
Stabilità ossidativa;
Stabilità termica;
Determinazione degli intervalli di fusione e cristallizzazione;
Temperature di transizione vetrosa;
Misure di capacità termica specifica;
Misure di entalpia di transizione o di reazione.